Iniziando questa saga [leggasi SEGA, per quelli che lo conoscono e sanno di cosa parlo] sul BERTINI mi ero imposto di non bruciarmi tutti gli episodi chiave nel giro di poco tempo…la tentazione è tuttavia molto forte e infatti non ho saputo resistere: dopo appena due giorni dalla pubblicazione del primo episodio vi regalo il secondo, sicuro della vostra sete di conoscenza che si sarà inevitabilmente sviluppata dopo l’apprendimento degli avvenimenti polacchi.
Immaginandoci dunque di spostarci dalla desolata e contesa landa nordica alla ben più vicina e conosciuta Pistoia, ecco che il nostro cantore inizia a narrare le epiche gesta:
“…quella famosa vorta che tornando dal Vis Pathè (era ir periodo in cui ogni settimana si andava ar Vis Pathè a vedere quarche firmaccio orrendo scerto dal Lippi)…mi fermai a piscià nella piazzola dell’autostrada all’artezza di Serravalle Merdoiese…erano circa le 4 der mattino (andava di moda vedè lo spettaolo dell’una di notte…DIO MERDA)…ed era un freddo che si moriva…così che risalendo in macchina dissi: DIO MERDA CHE FREDDO! SON ITO A PISCA’ E CIO’ TROVA LA FILA: CIAVEO UN PINGUINO DAVANTI E UNA MARMOTTA CHE SCARTAVA LA CIOCCOLATA DI DIETRO!”
[rimarchevole è la funzione vocativa del Dio Merda: a volta sembra che il nostro poeta si rivolga direttamente ad esso, come se avesse un rapporto privilegiato con la divinità..alla quale egli si rivolge anche nei momenti di intimità e rilassatezza come una pisciata lungo l’A11]
Ragazzi…non è che l’inizio: aspettatevene delle belle!
La direzione chiede gentilmente di non inviare continuamente mail agli amministratori del sito con richieste di pubblicazioni di aneddoti bertiniani. Essa si è fatta carico delle richieste e soddisferà a tempo debito e nella maniera più consona possibile i desideri dei lettori inerenti questa sezione.