Archivio per settembre 2008

Demografia convenzionale 2

settembre 28, 2008

Gustavo non delude mai! Come promesso vi riporto alcune delle colorite espressioni che il docente utilizza per far avvicinare ed interessare alla materia noi studenti fiorentini (o forse lo fa perchè ci reputa tutti dei trogloditi, incapaci di seguire una lezione “lessicalmente” universitaria…chi lo sa! Fatto sta che nessuno si annoia e, probabilmente, non sono il solo che fra le formule e i grafici trova lo spazio per appuntarsi anche qualche degna citazione desantissiana)

“…per risolvere il problema dell’assenza della struttura per età della popolazione A, si deve prendere una via di sguincio…”

“Dovete sapere che nei primi censimenti c’erano domande del tipo: in famiglia c’è qualcuno che è cretino?

Ipotesi di un problema: ” Sono Paperino, sposato con Paperina e abbiamo 2 figli: Qui, Quo, Qua ”       [oltre a sottolineare la natura estremamente complessa dell’ipotesi di base del problema presentato, mi vien da dire: e menomale che un demografo deve essere rigoroso nei conti!! Ricordo che nella prima lezione ci consigliò, per lo svolgimento dei futuri esercizi con radici e logaritmi, di riportare fino al quinto decimale risultato sulla calcolatrice!!]

Ray Charles è vivo, fa il punkabbestia a Marina di Cecina

settembre 26, 2008

L’estate è ufficialmente finita, e con essa anche il felice periodo vacanziero. La comitiva degli amministratori di questo blog è stata una settimana al mare insieme, collezionando episodi più o meno esilaranti. Su tale strumento di stampa, in realtà, non siamo mai entrati nello specifico di questi episodi e, prima o poi, vi entreremo, facendo diventare leggenda gli ormai sbiaditi ricordi. Senza ombra di dubbio, l’apice è stato raggiunto Mercoledì 13 Agosto 2008, giorno in cui abbiamo perso 10 a 4 una partita di calcetto BELLISSIMA, ma soprattutto UMILIANTE, e nella cui serata sono state compiute una serie di cazzate da Guinness dei Primati (e “primati” qui sta per “scimmie”, non per “record”, da quanto eravamo rincoglioniti).

In effetti è stata proprio una bella giornata: bagno, figa-watching, sole, cambio di costume nella latrina del Bagno Delfino Blu a Marina di Bibbona, partita di calcetto al massacro, e poi doccia, cena, alcol (per tutti eccetto me, ovviamente), preliminare di Champions della Juve, uscita a Cecina (deserta) e Marina di Cecina (affollata), dove è accaduto davvero di tutto. In questo post, riporto il video realizzato sul Lungomare (Marina di Cecina), davanti a migliaia di persone, in cui Eugenio Il Macrocellulare si lascia andare a una straordinaria interpretazione di un successo di Ray Charles, accompagnato alla chitarra dal bravissimo Luca. Non si vede bene nel video, ma Luca indossa i vestiti di Eu (che è alto 2 metri e 5 centimetri) mentre Eu indossa la maglietta di Luca (i jeans, purtroppo, non gli entravano); metteremo foto a dimostrazione. Il risultato comunque è fantastico: Luca sembra un giamaicano fumato, Eu è un figo incredibile con maglia attillente e occhiali di Lore, la cover ci farà sfondare sul mercato internazionale.

Un’improvvisa ondata di popolarità

settembre 26, 2008

Un’improvvisa ondata di popolarità ha travolto theciuffi’s. Agenzie di stampa internazionali ci stanno contattando per l’acquisizione dei diritti sul trattamento delle immagini. Tutto questo in seguito ad una dichiarazione dell’ ereditiera Paris Hilton al curatore della rubrica “people & show” della celeberrima rivista VOGUE, al quale la frizzante biondina ha confessato:

“…as the italian channel TVR reached the States, I couldn’t stop enjoy LA FRUSTATA: each thursday evening a pleasure rain fall on me. It’s… orgasmic! I love that stuff! Whiplash, yelling, a volley of oaths, soccer criticism, and than the man: Mario!” […]

“…yesterday I was looking for him on the web (even women sometimes need masturbation, you know?!) and I ran into a cool fansite..well..i think something like..theciuffi’s..theciuffi.wordpress.com, here we are! It’s a real good job: videos about Mario, italian jokes, movies review, hilarious stories, and funny pics. I really would like to meet those lively sparks who handle the blog..”

Ecco la foto che Reuters ha diffuso dopo le dichiarazioni:

She loves italian stuff

She loves italian stuff

Demografia convenzionale

settembre 21, 2008

Nuovo anno accademico, nuovi corsi, nuovi professori, nuovi personaggi. Gustavo De Santis, titolare della cattedra di Demografia nella facoltà di Scienze Politiche di Firenze è uno di questi: tipo sportivo, parlantina spigliata, probabili origini siciliane mascherate da una rimarchevole proprietà della lingua toscana, disponibile in sede di chiarimenti (…ma probabilissimo osso duro all’esame!) e frequente uso di espressioni colorite o rimandi ad esse. Parlando dei modelli che definiscono il concetto di popolazione dice:

“…per convenzione, “l’età omega” (ω) è l’età in cui SCHIANTA l’ultimo individuo della distribuzione statistica”

Forza Gustavo, continua così!

Restiling

settembre 20, 2008

Niente paura!

Siete finiti come al solito sul vostro blog preferito, che è stato soggetto a un deciso restiling non immune da una ripetuta esposizione a bat-radiazioni di uno degli autori. Al momento i medici indicano le sue condizioni come “preoccupanti” e gli sconsigliano vivamente un’ulteriore visione di The Dark Knight, che potrebbe essere, dicono, fatale.

Il nuovo volto del blog sarà esaminato e valutato nei prossimi giorni da un’attenta commisione, e solo in seguito si deciderà se mantenerlo in modo permanente o meno. 

Ogni commento degli utenti è ben accetto, ma non verrà minimamente preso in considerazione da detta commissione.

Io sono un COGLIONE

settembre 13, 2008

Negli anni, la mia persona aveva dato segnali discordanti sulla natura effetiva del suo essere. Cazzate ne ho fatte e ne faccio, ma, generalmente, di piccola entità, peccati di gioventù, spesso superate in numero da azioni considerate “intelligenti”. E, invece, improvvisa come una colite fulminante, un venerdì sera si palesò la prova inconfutabile della mia stupidità. L’avreste mai detto, voi? Io si. Comunque, questi furono gli accadimenti, giudicate voi.

Un venerdì sera, verso le 0.30, Pierre, mi stava portando a casa dal B3 di Pescia, dopo un’allegra serata passata in compagnia del leggendario Ale. Mi carica sulla Grande Punto e si dirige verso Chiesina, per poi deviare verso Ponte Buggianese. Destino volle che una pattuglia di Carabinieri fosse dislocata vicino alla Fabbrica Brandani, per fare controlli del tasso alcolico. Destino volle che la pattuglia ci fermasse. fin qui, tutto bene. Il Carramba ci fece accostare, si avvicinò al finestrino e chiese libretto e patente. Nonostante la figura di merda perchè non avevamo idea di cosa fosse il libretto, quest’oggetto immaginario e mitologico così amato dai Carramba, e misterioso, invece, per tutti i neo-patentati, tutto filava liscio. Il Carramba allora volle indagare sulla nostra serata e, gentilmente, chiese dov’eravamo stati. E mentre Pierre esitava, giusto un attimo, per sparare una cazzata tecnicamente inattacabile sulla nostra serata, io, colpito, probabilmente, da una momentanea paralisi dei centri di elaborazione del pensiero cosciente, o almeno spero che sia stata una cosa così, prendo inspiegabilmente la parola, e dico: “Al Pub“. Cioè: a un Carramba, in un posto di blocco, il venerdì sera, gli puoi dire qualsiasi cazzata sulla serata, ma non che sei stato al pub, Dio Cristo. Digli che sei stato al cinema, in pizzeria, da un amico, dove cazzo ti pare, ma non al PUB! Solo un coglione come me poteva rispondere così. Pierre, allora, venne fatto scendere e venne sottoposto alla prova dell’etilometro, che, fortunatamente, superò senza problemi.

La mia domanda a questo punto è: perchè sono così COGLIONE? Perchè? Qualcuno ha una risposta? Perchè non mi faccio un manico di cazzi miei ed evito di rispondere a domande che nemmeno sono state fatte a me? Probabilmente rimarrà un mistero. L’unica certezza della serata è che io sono, ero e sarò un COGLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLIONE, e adesso è ufficiale. Ovviamente sono prono (nel senso proprio di prostrato) a qualsiasi insulto: me lo merito.

Il video, che riporto qui sotto, non ha legame specifico con l’episodio sopra narrato, ma da quando la mia “coglionezza” è stata dimostrata, mi sento rimbombare in testa la vocina che al minuto 2 e 57 secondi dice: “SEI UN COGLIONE!“. Grande Elio, rispecchia il mio stato di forma attuale.

AUGURI A PIERO & LORE

settembre 13, 2008

Essendo a casa, in preda ad una giusta e “meritata” crisi esistenziale, ti auguro e mi auguro un buon compleanno da solo…e che questo cazzo di 13 settembre non sia ricordato solo per la Capocchi a Miss Italia. Ognuno con caratteristiche diverse, ma siamo entrambi dei ciali Piero! TANTI AUGURI VECCHIO MIO..speriamo di divertirci stasera e che Dio Christian ci assista!

se tussei buo dillo
se tussei buo dillo
lost...in tutti i sensi
lost…in tutti i sensi
...

Riflessioni notturne di Charly

settembre 12, 2008

Ieri sera, chiaccherando con Carlo, ho avuto modo di affrontare l’argomento del conflitto uomo-donna nella coppia e parlare della natura estremamente “complessa” della ragazza, che la porta sovente a tenere comportamenti e fare discorsi spesso a noi maschietti incomprensibili. Dopo un’accurato vaglio della casistica a nostra disposizone siamo giunti entrambi alla conclusione che le donne sono FATTE MALE: vogliono fare le forti e dimostrarsi indipendenti, ma in realtà nella stragrande maggioranza dei casi hanno la testa piena di seghe mentali e questo influisce moltissimo sulle loro relazioni sociali e sul modo di affrontare la vita..rendendosela (e talvolta anche a noi!) una vera e propria paranoia; sono inoltre estremamente competitive e civette, capita spesso che si pugnalino alle spalle e sparlino l’una dell’altra come se niente fosse quando solo 5 minuti prima, incontrandosi, magari per caso, si sono lasciate andare a indecenti moine e vocine di falsa contentezza per il ritrovo (il tutto, ovviamente condito da bacini e sorrisini!); sono anche un bell’impegno se succede che “ti ci metti”; hanno il dannato potere di rigirarti come un calzino e renderti in un certo senso succube della situazione. Tralasciando le molte altre considerazioni che ci hanno tenuti occupati per più di un’ora, giungo a citarvi la democratica e altruistica soluzione che Carlo ha proposto per risolvere tutti questi problemi, partendo dal presupposto che alla fin fine il ragazzo ventenne non può dire di sapere cosa sia veramente l’amore e che il 70-80% della relazione di coppia dipende dalla quantità-qualità-frequenza dei rapporti sessuali e che a 20 anni uno deve essere sostanzialmente libero e divertirsi il più possibile con i migliori amici che ha (che, in quanto uomini sono FATTI BENE e sono organismi psico-geneticamente superiori alle donne!), ecco dunque cosa egli si auspica e propone:

“Ma perchè non sono nati degli uomini con la FICA?? Magari non pelosi come noi…così ti farebbe meno schifo trombarci…però UOMINI: sai che bello?! ci trombi, poi ci spari due cazzate e ti diverti, ci giochi a PES, esci e ti vai a bere una birra con la tua compagna-uomo che non ha seghe mentali e ti fa trombare. Poi le donne sarebbero piano piano confinate nelle riserve come gli indiani, dove non rompono i coglioni…dietro una rete..e te ni lanci i cazzi di gomma dall’altra parte della rete e gli dici: PRENDETE TROIE!!…GODETE!”

Per rendere meglio l’idea del livello filosofico ed epistemologico che ha caratterizzato la conversazione vi rendo nota l’identità di Charly con questa foto che lo ritrae in uno dei suoi momenti di maggior serietà e compostezza:

           [ovviamente scherzo, non vi fate una brutta idea del mitico Carlo..però per rispettare lo spirito del  nostro blog ho fatto giuramento di non inserire nei post cose “serie” per nessuna ragione al mondo!]

Matteo il consolatore

settembre 10, 2008

In un momento di depressione psicologica, ma soprattutto sessuale, di Lorenzo, Matteo, detto Il Maestro, detto O’Professore, ma detto anche Sgrondo (e tutti sanno che ogni soprannome ha il suo perchè), l’ha rincuorato in questo mirabile e infallibile modo:

“Lorenzo, quando vedi passare una bella ragazza, te devi lasciare che i i coglioni prendano il sopravvento sul cervello!”

Ovviamente il fine, elegante e oxfordiano Matteo non ha assolutamente usato la locuzione “bella ragazza“, bensì ha usato la più sintetica e colorita parola che inizia per f- e finisce per -ica.

Il traduttore di canzoni

settembre 7, 2008

Innanzitutto: salve a tutti, bentornati, buongiorno, buonasera, buonanotte, cazzi vari, cazzi e mazzi. E i saluti li ho fatti. Quanto tempo che non ci si sente, cari lettori! Vi siamo mancati, eh? L’estate è finita, si torna a a studiare, a lavorare, a romperci di fatto il cazzo quotidianamente. Sparatemi adesso e ponete fine alle mie sofferenze. Detto ciò, passo a presentare una nuova rubrica del blog (anno nuovo, rubriche nuove), nata dalla passione per canzoni e gruppi stranieri.

Tale iniziativa prenderà nome, per l’appunto, di “Il traduttore di canzoni” e consisterà, essenzialmente, nel prendere il testo di canzoni più o meno famose, per lo più di gruppi americani e inglesi, e tradurlo nell’italiano corrente, usando il primo significato che il dizionario Inglese-Italiano fornisce. Come hanno recentemente dimostrato eminenti studiosi dell’Accademia Della Crusca, questo sarebbe, infatti, il modo migliore per tradurre un qualsiasi testo e per coglierne il profondo significato, nonchè renderne le sfumature lessicali più eleganti e sofisticate. Ovviamente, non posso che accodarmi a questi studi e iniziare questo nuovo angolo culturale con la traduzione della bellissima canzone “Smile Like You Mean It“, dei The Killers. In corsivo metterò il testo in inglese, a dimostrazione della fedeltà di taduzione; a fondo articolo commenterò la canzone esplicitando i significati nascosti del testo.

Smile Like You Mean It – Sorridi Come Significhi

Save some face, you know you’ve only got one, change your ways while you’re young, boy, one day you’ll be a man, oh girl, he’ll help you understand, smile like you mean it (x2).
Salva qualche faccia, tu sai che ne hai una sola, cambia le tue strade mentre sei giovane, ragazzo, un giorno sarai un uomo, oh ragazza, lui ti aiuterà a capire, sorridi come significhi (x2).

Looking back at sunsets on the Eastside, we lost track of the time, dreams aren’t what they used to be, some things sat by so carelessly.                                                                                                                 Guardando dietro al tramonto sulla zona est, noi abbiamo perso pista del tempo, i sogni non sono quello che erano soliti essere, alcune cose siedono vicino così incautamente.

Smile Like You Mean It (x2).                                                                                                                               Sorridi come significhi (x2).

And someone is calling my name, from the back of the restaurant, and someone is playing a game, in the house that I grew up in, and someone will drive her around, down the same streets that I did, on the same streets that I did.                                                                                                                                               E qualcuno sta chiamando il mio nome, dal posteriore di un ristorante, e qualcuno sta giocando a un gioco, nella casa in cui io sono cresciuto dentro, e qualcuno guiderà lei intorno, giù dalle solite strade che io ho fatto, sulle strade che io ho fatto.

Smile Like You Mean It (x2).                                                                                                                              Sorridi come significhi (x2).

La canzone altro non è che un semplice omaggio alla saggezza popolare, ovvero una raccolta dei detti comuni che trovano sempre riscontro nella realtà di tutti i giorni. Ciò s’intuisce già dalla prima strofa, in cui vengono citati luoghi comuni più o meno noti quali “ogni uomo ha una faccia sola”, “le buone maniere s’imparano da giovani”, “Sean Connery è più bello da vecchio che da giovane”. La seconda strofa approfondisce la tematica usando le famose sentenze aristoteliche “rosso di sera, bel tempo si spera”, “non ci sono più le mezze stagioni” e “si stava meglio quando si stava peggio” (chiarissima quest’ultima affermazione quando viene fatto riferimento alle “cose che non sono più curate come un tempo”). la terza strofa, invece, è stata scritta in preda a delirio mistico post-pepata di cozze al ristorante “Da Ciro” sul Sunset Boulevard di Los Angeles: il cantante, ricoverato tra gli spasmi, afferma, nel testo, di sentire voci dal sedere del ristorante (mah!) e che un ragazzo userà una ragazza come mezzo di trasporto per fare un giro in città. Quest’ultima parte è ancora molto contestata da una frangia estremista di filologi, che danno una versione alternativa del frammento.